Parigi, 1672. Uno scoppio rimbomba nell’aria proprio mentre il luogotenente generale di Polizia Gabriel-Nicolas de la Reynie si trova nell’albergo in cui risiede Jean Baptiste Gaudine de Saint-Croix per indagare sul suo conto. Una volta fatta irruzione nella camera di quest’ultimo, ne rinviene il cadavere immerso nelle esalazioni di sostanze sospette, sicuramente velenose. Tra i suoi effetti personali trova un plico contenente trentaquattro lettere scrittegli dalla marchesa di Brinvilliers e delle compresse di arsenico.
Eugéne Malpart, collaboratore di Reynie, indaga sulla provenienza del veleno: a fornirlo è stata la farmacista Cristophe Gleser; dopo un lungo interrogatorio, scopre che la donna oltre ad essere una delle amanti di Saint-Croix, gli avrebbe fatto ottenere senza alcuna prescrizione delle pastiglie di arsenico. È evidente che qualcuno ha paura, ci sono dei fatti che vanno assolutamente tenuti nascosti. Un alone di mistero e perversione sembra aleggiare attorno all’alta società parigina. Quale sarà il segreto da custodire a costo della vita?
Francesco Gioia (1964) è nato a Taranto e vive a Bologna. Laureato in Economia alla Bocconi di Milano, ha una moglie, una figlia e una irriducibile passione per la storia, la lettura e la scrittura. L’affaire dei veleni è il suo secondo romanzo.